La perfetta letizia
Dalle Fonti Francescane n. 268
Un giorno il beato Francesco, presso Santa Maria degli Angeli, chiamò frate Leone e gli disse: «Frate Leone, scrivi». Questi rispose: «Eccomi, sono pronto» «Scrivi – disse – cosa è la vera letizia». «Viene un messo e dice che tutti i maestri di Parigi sono entrati nell’Ordine; scrivi: non è vera letizia. Così pure che sono entrati nell’Ordine tutti i prelati d’Oltr’Alpe, arcivescovi e vescovi, non solo, ma perfino il Re di Francia e il Re d’Inghilterra; scrivi: non è vera letizia. E se ti giunge ancora notizia che i miei frati sono andati tra gli infedeli e li hanno convertiti tutti alla fede, oppure che io abbia ricevuto da Dio tanta grazia da sanar gli infermi e da far molti miracoli; ebbene io ti dico: neppure qui è vera letizia». «Ma cosa è la vera letizia?». «Ecco, tornando io da Perugia nel mezzo della notte, giungo qui, ed è un inverno fangoso e così rigido che, all’estremità della tonaca, si formano dei ghiacciuoli d’acqua congelata, che mi percuotono continuamente le gambe fino a far uscire il sangue da siffatte ferite. E io tutto nel fango, nel freddo e nel ghiaccio, giungo alla porta e dopo aver a lungo picchiato e chiamato, viene un frate e chiede: ” Chi sei ? ” Io rispondo: ” Frate Francesco “. E quegli dice: ” Vattene, non è ora decente questa di arrivare, non entrerai “. E mentre io insisto, l’altro risponde: ” Vattene, tu sei un semplice ed un idiota, qui non ci puoi venire ormai; noi siamo tanti e tali che non abbiamo bisogno di te “. E io sempre resto davanti alla porta e dico: ” Per amor di Dio, accoglietemi per questa notte “. E quegli risponde: ” Non lo farò. Vattene dai Crociferi e chiedi là “. Ebbene, se io avrò avuto pazienza e non mi sarò conturbato, io ti dico che qui è la vera letizia e qui è la vera virtù e la salvezza dell’anima».
Anzitutto ci presentiamo. Ci denominiamo Comunità Adveniat Santa Maria in Arce. Siamo Suore francescane, fondate dal p. Augusto Drago dei frati minori conventuali, e ci troviamo in una località di collina vicino ad Assisi di nome Rocca sant’Angelo dove esiste un antico convento, adibito inizialmente a romitorio, con annessa chiesa del 1200/1250 meravigliosamente affrescata.
Qui pare che san Francesco abbia dimorato sia pure per breve tempo. Il nome della chiesa è: Santa Maria in Arce. Proprio dal titolo della chiesa francescana noi abbiamo tratto la seconda parte della nostra denominazione per esprimere la forza e fede di Maria. La prima parte esprime ciò che veramente vogliamo essere: prima di tutto Comunità: sorelle che stanno insieme nello spirito della vera letizia e che condividono la vita fatta di preghiera, di adorazione, di liturgia e di accoglienza. Tutte riunite nel nome del Signore Gesù, nello spirito di san Francesco e di santa Chiara, dedite al servizio del Signore e dei fratelli. Poi Adveniat. Questa espressione è presa dalla preghiera che Gesù ci ha insegnata, il Pater noster, dove, ad un certo punto chiediamo al Padre che Venga (Adveniat) il suo Regno. Abbiamo fatto assolutamente nostra questa domanda che Gesù vuole che chiediamo al Padre e quindi abbiamo scelto di vivere in maniera evangelica per essere profezia viva del Regno di Dio che viene. La qualità del nostro vivere, pertanto, è provvisorietà, per essere in tutto dipendenti dal Signore (anche economicamente), precarietà secondo lo stile di povertà francescana che ci apre al desiderio ardente della venuta del Signore. Attraverso la preghiera e la contemplazione è come se già vedessimo quel giorno che rinnoverà ogni cosa, e con il nostro stile di vita ci sforziamo di vivere profeticamente annunziando la certezza di quel giorno di gioia e di incontro con il Signore glorioso.
Un programma di vita semplice, ma impegnativo che vogliamo vivere sulle orme di Francesco e Chiara di Assisi, nella gioia e nella perfetta letizia.
Suor Elena Chiara.
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